Il sistema delle aziende Confservizi-Cispel Abruzzo solido, in equilibrio, affidabile.

In occasione della prima edizione della Giornata regionale dei servizi pubblici in Abruzzo, organizzata da Confservizi-Cispel Abruzzo, abbiamo commissionato una ricerca che prendesse in esame i bilanci degli ultimi tre anni (2014 – 2016) di 21 società pubbliche associate i cui bilanci sono stati depositati alla Camera di Commercio con l’obiettivo di capire lo “stato di salute” delle stesse. Lo studio che può essere scaricato di seguito è stato realizzato dal dottor Fabrizio Saluset e ci racconta, numeri alla mano, un sistema solido, in equilibrio e sopratutto affidabile.

Scarica l’analisi PDF  – Industry Plan

L’ “Identy card” delle aziende analizzate

Tutti i principali indicatori dimostrano che dopo l’anno 2014, che ha segnato il valore di produzione più basso, le aziende hanno reagito alle difficoltà e mostrando tutta la solidità delle loro attività imprenditoriali I ricavi sono sostanzialmente rimasti stabili con poche oscillazioni ma in aumento rispetto al 2014. Soprattutto le società hanno ottimi indici di liquidità e un valore aggiunto per addetto significativamente crescente, a dimostrazione della crescita di efficienza e capacità di produrre e distribuire ricchezza.

 Il conto economico

Due sono i dati che emergono su tutti:

1. Il margine operativo lordo, ovvero il margine della stretta attività operativa delle società, al lordo di ammortamenti e stime di altro genere; nel 2016 è circa del 20% più alto rispetto ai valori 2014;

2. 2. Il reddito netto di esercizio passato dall’essere sostanzialmente nullo nel 2014, al 8,4% del valore della produzione. Questi risultati si sono ottenuti con un costo del lavoro in termini assoluti crescente (e quindi non a spese delle remunerazioni dei dipendenti) ma con una contrazione dei consumi, a indicare un netto recupero di efficienza nell’utilizzo delle risorse. Gli interessi passivi diminuiscono significativamente e costituiscono un segnale di miglior gestione della risorsa finanziaria

Lo Stato patrimoniale

Complessivamente il capitale investito delle società cresce essenzialmente per due ragioni:

1) crescono i crediti, a dimostrazione di una maggiore difficoltà ad esigerli;

2) crescono gli investimenti netti, come conseguenza della volontà di rinnovare sistemi ed impianti. Le passività aziendali crescono e finanziano l’incremento del capitale investito con una crescita dell’indebitamento a breve termine ed un incremento del patrimonio netto, dovuto essenzialmente alla crescita degli utili accantonati. Decresce l’indebitamento a medio – lungo termine.

I principali indici di bilancio

I principali indici di bilancio relativi alla redditività (ROE – redditività del patrimonio netto e ROI – redditività del capitale investito) sono tutti significativamente crescenti, a indicare nel complesso la buona salute economica delle società esaminate. Rimane negativa, anche se in netto miglioramento rispetto al 2014, la redditività delle vendite ma ciò è essenzialmente dovuto alla classificazione contabile dei ricavi delle aziende e in particolare alla qualificazione dei ricavi accessori, che non entrando nell’indice in questione, ne deprimono la misura. Un altro indice rilevante è il rapporto di indebitamento la cui diminuzione sta a indicare che le risorse proprie delle aziende, crescono proporzionalmente più di quanto crescano complessivamente le passività aziendali. Per quanto riguarda gli indici di efficienza la loro analisi porta a concludere che mediamente, da parte delle aziende, vi è stato uno sforzo ad aumentare la produttività e a effettuare investimenti in tecnologie che permettessero ad un numero inferiore di dipendenti, di gestire una maggiore quantità di attività (costi). Ciò viene dimostrato dal valore della produzione per addetto (costantemente cresciuto dal 2014) e dall’indice di complessità (che misura il numero di dipendenti per 1 milione di costi operativi: tanto meno saranno i dipendenti tanto più sarà tecnologicamente avanzata e complessa la società) anch’esso migliorato costantemente negli ultimi tre anni. Il costo del lavoro unitario è aumentato: il numero dei dipendenti è diminuito ma le persone restate nelle aziende sono mediamente più qualificate. Il contemporaneo progressivo innalzamento dei costi per servizi e la diminuzione dei consumi, fa ritenere che probabilmente vi è stato un processo di esternalizzazione di alcune attività legate ai processi produttivi. Da un punto di vista finanziario le aziende peggiorano nei tempi d’incasso e migliorano nei tempi di pagamento, con inevitabili ripercussioni, sul fabbisogno di liquidità, complessivamente crescente.

 L’Area finanziaria patrimoniale

Pur rilevandosi un leggero peggioramento della situazione della liquidità rispetto al 2015, questa rimane particolarmente solida ed equilibrata. In generale l’equilibrio patrimoniale va migliorando

La dimensione aziendale

In linea generale si può dire che le aziende pubbliche di dimensioni più ridotte, sono quelle che da un punto di vista reddituale, risultano più performanti anche se meno complesse e tecnologicamente avanzate. Ciò tuttavia dipende probabilmente anche dai settori nelle quali operano

Il Rating

Sebbene non possa essere calcolato un rating valido per tutti gli istituti di credito e per tutte le valutazioni, abbiamo provato a stimare il rating bancario delle imprese del settore in generale e per classi di fatturato. I risultati sono lusinghieri: il rating BB è di tutto rispetto soprattutto se accompagnato ad una possibilità di default pari mediamente al 1,33%, con un range che va dal 1,2% al 1,56%

Conclusioni

Il sistema è solido ed importante per l’intera economia regionale. Rappresenta imprese sane, mediamente discretamente redditizie, che producono occupazione (1658 dipendenti), con una propria dinamica evolutiva in termini di tecnologia e innovazione. Le imprese sono affidabili sia da un punto di vista operativo che creditizio come dimostrato dalla stima del rating.

2018-07-05T23:34:23+00:00

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