Riportiamo stralci di un interessante articolo scritto da Venanzio Gizzi, Presidente di Assofarm, in occasione della prima Giornata Nazionale delle Farmacie Comunali, sulla necessità di “conciliare le differenze” e fare rete nel settore delle Farmacie comunali.
Inviti a riflettere e spunti operativi che riteniamo necessario evidenziare.
“Serrare i ranghi, compattare il settore, per dare più efficacia alle azioni del comparto. È questo il messaggio forte lanciato da Assofarm nel corso della prima Giornata Nazionale delle Farmacie Comunali a chiusura dell’anno. – si legge nell’articolo – Un appuntamento a seguito del quale, in questi mesi, la Federazione ha chiesto l’attivazione di tutti, a livello regionale e nazionale, per pianificare azioni volte a creare reti sempre più consoli- date in grado di incidere anche a livello decisionale.
Di fronte alle sfide che la riforma del sistema farmaceutico porta con sé, ovvero alla necessità di tener testa al formarsi di grandi concentrazioni proprietarie nella distribuzione del farmaco, Assofarm risponde infatti con un appello a rinsaldare e ampliare le dinamiche della rete operativa.
L’INTERVENTO DI SCHITO – “Le farmacie comunali nascono a Reggio Emilia in risposta alla prima riforma sanitaria pubblica italiana – interviene il segretario generale Francesco Schito – che aveva previsto la medicina di base gratu- ita ma non l’assistenza farmaceutica per la fascia di popolazione più indigente. Oltre cento anni dopo Crispi, le Farmacie comunali stanno ancora lottando per affermare un approccio non utilitaristico della nostra professione, per non ridurre la farmacia a catena commerciale, per non degradare il farmaco a qualcosa che ha solo un prezzo e una marginalità”.
“La nostra Federazione che rappresenta oltre 1.600 Farmacie comunali italiane ha tutte le potenzialità per riaffermare la propria identità – interviene il presidente di Assofarm, Venanzio Gizzi – È emersa in questi mesi con chiarezza una forte condivisione riguardo la mission sociale che le farmacie comunali vogliono mantenere e rinforzare nel futuro. Ribadisco che siamo pronti ad affrontare le sfide lanciate dalla legge sulla concorrenza e dal Tavolo per il rinnovo della Convenzione forti del nostro potenziale sociale come dimostrato dagli esempi delle Farmacie Comunali di Trento, di Perugia e di Reggio Emilia. La prima leader per lo sviluppo di tecnologie di business intelligence, l’altra in prima linea su programmi di valorizzazione del capitale umano, infine l’ultima sulla generazione di risorse e competenze a sostegno dell’accessibilità urbana, che sono esempi di come già oggi molte nostre associate abbiano progetti e competenze da condividere con le altre farmacie comunali. Non vogliamo copiare il modello delle catene commerciali, ma rafforzare la rete e l’interscambio delle nostre migliori pratiche”.
Come conciliare le differenze non solo territoriali, ma in termini di dimensioni, culture manageriali e pratiche amministrative, sarà la sfida maggiore da affrontare nella quotidianità. IL networking operativo la strada da percorrere.
IL FUTURO DELLE FARMACIE COMUNALI – È stato, inoltre, ribadito che il futuro della farmacia è e sarà nella piena integrazione del SSN attraverso un suo protagonismo nella collaborazione territoriale e deospedalizzata con gli altri professionisti della salute. Le farmacie comunali, differenziandosi dalle catene commerciali, dovranno fare rete per affermare la propria peculiarità, rafforzare la responsabilità sociale nei confronti delle comunità in cui operano.
“Non sono solo slogan – ha chiuso Gizzi- lo hanno dimostrato nella loro concretezza gli esempi che hocitato prima di Trento, di Perugia e di Reggio Emilia, ma sono certo che moltissime altre nostre realtà hanno qualità e competenze che danno lustro alla nostra rete”.
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